Pro-age: la (nuova) bellezza della maturità

15 Dicembre 2022
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“La giovinezza non ha età”. Per questo serve giocare d’anticipo, mettendo in campo una strategia di lungo periodo per preservare il benessere e la salute. E così facendo anche la bellezza. La filosofia pro-age non è solo prevenzione, ma cura di noi e libertà di essere.

Una bellezza senza età? Meglio una bellezza al meglio della sua età. Perché la maturità non rappresenta solo un periodo della vita, ma anche una nuova consapevolezza che salda sempre più il legame tra essere e apparire, tra bellezza e benessere.

A ben vedere (e giustamente), vivere a lungo non basta più, è come si vive ciò che conta. È importante per metterci al riparo da malattie e acciacchi, ma soprattutto per riuscire a cogliere il meglio da ogni fase della nostra vita. Da tempo l’Organizzazione Mondiale della Salute ha esposto la sua visione della salute, intesa come prevenzione o cura delle malattie, ma anche come attenzione allo stato di benessere, sviluppo delle potenzialità della persona e raggiungimento della serenità interiore.

Puntare al benessere significa adoperarsi per invecchiare bene dentro e fuori, cercando comunque di ritardare gli inevitabili segni del tempo. Così cambia la prospettiva anche nell’estetica medica, così come nella cosmetologia: l’approccio da “anti” age, quindi di rifiuto dell’età con conseguenti strategie di lotta e contrasto, passa a “pro” age, cioè a una posizione di apertura che sa accogliere con saggezza gli anni che passano, senza per questo rinunciare alla cura. Non significa negare il tempo che passa, ma lavorare per renderlo migliore e per stare bene ora, oltre che in futuro.

Tutto ciò ha a che fare con la prevenzione? Sì, ma non solo.

Sul corpo i segni del tempo si manifestano in modi diversi in base al corredo genetico e allo stile di vita. Ecco perché gli esperti raccomandano di fare prevenzione. Oggi sappiamo che l’esposoma è responsabile dell’oltre 70 per cento dei segni dell’invecchiamento cutaneo. L’esposoma, ovvero l’insieme dei cambiamenti biologici indotti da fattori esogeni cui la cute è esposta durante la vita (come sole, fumo, smog, stress), si somma all’invecchiamento cronologico, comportandosi come una sorta di “catalizzatoredell’invecchiamento biologico. La prevenzione, comunque, non “ferma il tempo”, ma preserva dalle conseguenze più spiacevoli, rallentandole e attenuandole.

L’invecchiamento non è più un processo da ostacolare a ogni costo, quanto un percorso naturale da accompagnare con l’aiuto di una profonda conoscenza di sé e delle innovazioni scientifiche, agendo in modo proattivo.

L’approccio “Promoting Age Care” mira non tanto a contrastare l’invecchiamento (azione anti-age), quanto a sostenere e incentivare i meccanismi di autoriparazione cellulare (proattività). Questo grazie a un sonno regolare, a un’attività fisica appropriata e al reset delle abitudini alimentari.La scienza ha infatti dimostrato che l’età anagrafica conta fino a un certo punto, la più veritiera, quella che rappresenta fedelmente il nostro processo di invecchiamento, è la biologica.

Abbasso lo stress? Non proprio. Al centro di numerosi studi c’è un meccanismo, chiamato ormesi: sottoporre l’organismo a giornalieri e ritmici stimoli stressanti di breve durata e di una certa entità può essere una benzina benefica per i sistemi difensivi e rigenerativi delle nostre cellule. Questi “stress controllati” attivano la produzione di sostanze antiossidanti, che combattono le infiammazioni, causa che accelera l’invecchiamento cellulare.

Pro-age significa volersi bene, prendersi cura di sé a 360 gradi, in modo consapevole, e sapere quando intervenire, affidandosi a medici esperti per interventi mirati e progressivi, quindi con risultati naturali.

Anche la qualità delle relazioni ha un impatto sulla salute e il modo di invecchiare, per questo è fondamentale coltivare relazioni appaganti. A partire da quella con noi stessi. Secondo l’approccio pro-age invecchiare significa abbracciare la filosofia dell’accettazione del sé e della libertà di mostrarsi ed essere come si vuole. Libertà di riconoscersi nella miglior versione di sé, assaporando il tempo presente e ignorando la nostalgia del passato.

La filosofia pro-age s’inserisce all’interno del paradigma dell’invecchiamento di successo (successful aging), si concentra sulla salute e sulla partecipazione attiva alla vita, in contrasto con la tradizionale concezione dell’invecchiamento come tempo di malattia.

In medicina e chirurgia estetica come si concretizza tutto ciò? La parola cardine personalizzare. Innanzitutto, valutando complessivamente il volto, non solo focalizzandosi sulle singole aree. Poi è importante considerare anche l’aspetto emozionale che comunica il paziente: stanco, triste o arrabbiato? Così le correzioni avranno un riverbero ben oltre la mera estetica. Altresì importante è armonizzare l’immagine del viso con quella di altre parti del corpo, come collo, décolleté, mani. Ma, soprattutto, progettare un piano di cura che mantenga viva la promessa di bellezza nel tempo. Perché, come diceva Picasso, “la giovinezza non ha età”.