Borse, rughe e palpebre cadenti: la blefaroplastica

11 Novembre 2022
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Le palpebre cadenti non sono solo un problema estetico. Per ringiovanire lo sguardo, ma anche evitare difficoltà alla funzione visiva c’è la blefaroplastica.

Borse, palpebre gonfie o cadenti, occhiaie, zampe di gallina sono inestetismi che compromettono anche lo sguardo più ammaliante. Si tratta di inestetismi legati a una tendenza ereditaria, che si accentuano con il trascorrere del tempo, diventando progressivamente un chiaro e visibile segno dell’età anagrafica.

Perché gli occhi invecchiano prima delle altre zone del viso?

La risposta va ricercata nella loro anatomia e fisiologia.

La pelle è molto più sottile e delicata (0,5 millimetri di spessore): ha meno follicoli piliferi, ghiandole sebacee e sudoripare, quindi è più fragile di quella del resto del viso. Tale sottigliezza fa sì che la pelle risulti una sorta di membrana estremamente estensibile, quindi che divenga facilmente vittima di una accentuata flaccidità e della precoce formazione di rughe e grinzette.

Le palpebre hanno un’elevata elasticità, quindi maggiore estensibilità, che col passare del tempo si traduce in una maggiore cedevolezza cutanea. 

Il grasso intorno al globo oculare, che ha il compito di attutire i colpi, si raccoglie nelle palpebre in “tasche”, tre in quella inferiore e due in quella superiore, separate tra loro da barriere di tessuto connettivo. Questo tessuto progressivamente si assottiglia, permettendo al “grasso erniato” di superare la barriera naturale costituita dal muscolo orbicolare dell’occhio. Cambia anche la quantità di grasso che circonda gli occhi, il che spiega perché le borse possano risultare asimmetriche nello stesso viso, nonché variare da persona a persona.

Il progressivo indebolimento del piano muscolare (il muscolo orbicolare e il setto orbitario), situato sotto la pelle che circonda l’occhio, permette al grasso che avvolge il globo oculare di spingersi in avanti e dare così all’occhio un aspetto rigonfio.

Cosa si può fare

Correggere queste alterazioni consente di ridare vivacità e luminosità agli occhi, ridando al contempo al viso un aspetto nel complesso giovanile. Non esistono creme o trattamenti estetici in grado di attenuare o eliminare l’eccesso di cute dalle palpebre, così come gli accumuli di grasso che formano borse. L’unico rimedio è chirurgico: la blefaroplastica.

Oltre al fatto estetico, le modificazioni che avvengono intorno all’occhio possono creare anche difficoltà alla funzione visiva in quanto intralciano la visuale e riducono il campo visivo. Così possono creare difficoltà nell’indossare lenti a contatto, provocare irritazioni dovute allo sfregamento della pelle in eccesso.

In ogni caso l’intervento deve essere necessariamente personalizzato. In molti casi è necessario intervenire solo su uno dei due inestetismi. Come è altrettanto vero che non tutte le rughe o pieghe della cute intorno agli occhi possono essere rimosse. Insomma, è essenziale il giudizio del chirurgo sulla quantità di cute che può essere asportata, al fine di ottenere il miglior risultato. E, soprattutto, senza conseguenze.

Di cosa si tratta: le fasi dellintervento

Le palpebre superiore ed inferiore possono essere operate in tempi diversi o contemporaneamente. Durante la visita, il chirurgo crea un accurato disegno preparatorio delle palpebre superiori, con occhi aperti e chiusi, che è essenziale per far risultare la cicatrice esattamente nella piega palpebrale, quindi nascosta alla vista.

– Anestesia

La blefaroplastica viene generalmente eseguita in anestesia locale con sedazione, quindi da svegli ma insensibili al dolore, e in regime di day-hospital. Per un’anestesia locale, si pratica un’iniezione, con un ago sottilissimo, nella pelle delle palpebre, che così diverranno completamente insensibili. In anestesia locale l’anestesista può anche somministrare farmaci sedativi, per dare completa tranquillità al paziente, soprattutto quando il chirurgo rimuove gli accumuli di grasso. L’operazione richiede circa due ore.

– Palpebra superiore

In questa zona, attraverso una incisione che cade nella sua piega naturale, vengono rimossi l’eccesso di pelle, una striscia del muscolo orbicolare ed il grasso che forma le borse. Nella regione del canto esterno (a lato dell’occhio) l’incisione curva leggermente verso l’alto.

– Palpebra inferiore

Qui si tende a rimuovere una quantità inferiore di pelle. L’incisione cade proprio al di sotto della linea delle ciglia e può superare l’angolo esterno dell’occhio per prolungarsi nelle naturali pieghe della mimica.

Il chirurgo separa le fibre del muscolo orbicolare dai depositi di grasso che vengono successivamente asportati.

In alcuni casi non c’è la necessità di asportare la pelle dalla palpebra inferiore e l’eliminazione delle borse viene realizzata attraverso un’incisione congiuntivale all’interno della palpebra.

Quando l’intervento è finito, vengono fatte medicazioni sulle palpebre che nelle ore iniziali sviluppano una debole compressione in modo da ridurre il gonfiore. Le cicatrici sono sottili e dopo un mese diventano praticamente invisibili.

Se l’abbassamento del sopracciglio contribuisce significativamente alla sovrabbondanza di pelle nella palpebra superiore e modifica lo sguardo in modo importante, è necessario modificare anche la sua posizione, ricorrendo a un intervento più ampio, detto “lifting temporale”.

Una blefaroplastica può essere realizzata anche nel corso di un intervento di “lifting cervicofacciale”.